10:15 · 8 ottobre 2025

NZDUSD ai minimi degli ultimi 6 mesi dopo l'inaspettato taglio dei tassi della RBNZ ✂️

Punti chiave
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Punti chiave
  • La RBNZ taglia inaspettatamente il tasso ufficiale di riferimento (OCR) di 50 punti base, portandolo al 2,50%.
  • Il PIL del secondo trimestre 2025 si è contratto dello 0,9% su base trimestrale, a fronte di attese per un calo dello 0,3%.
  • Il Comitato di politica monetaria resta aperto a ulteriori tagli se necessari.

La Reserve Bank of New Zealand (RBNZ) ha annunciato un taglio dei tassi di interesse di 50 punti base, superiore alle attese, portando l’Official Cash Rate (OCR) al 2,50% in risposta al rallentamento della crescita economica e all’ampliamento del divario di domanda. Il Comitato ha osservato che le pressioni inflazionistiche interne stanno diminuendo. L’inflazione di fondo, al netto dei prezzi amministrati, risulta in linea con l’obiettivo, sebbene l’indice generale dei prezzi al consumo (CPI) resti vicino al limite superiore del target compreso tra l’1% e il 3%. Inoltre, l’inflazione CPI nel terzo trimestre del 2025 si sarebbe attestata intorno al 3,0%, trainata dall’aumento dei prezzi alimentari e dei servizi regolamentati. Con un chiaro eccesso di capacità nell’economia e un rafforzamento della trasmissione della politica monetaria (tassi più bassi su prestiti all’ingrosso, mutui e finanziamenti alle imprese), la Banca prevede che l’inflazione convergerà verso il 2% nella prima metà del 2026.

 

La disoccupazione resta preoccupantemente alta e, secondo il Board della RBNZ, rappresenta un rischio maggiore rispetto al mantenimento del CPI vicino al limite superiore della fascia di tolleranza della Banca.

Posizione della RBNZ
In definitiva, la maggioranza dei membri ha ritenuto giustificato un taglio di 50 punti base per contrastare un prolungato divario di domanda e sostenere l’attività economica. La Banca ha lasciato aperta la possibilità di ulteriori allentamenti monetari qualora le condizioni lo richiedano.

Situazione macroeconomica secondo la RBNZ
Gli indicatori macro rimangono contrastanti, ma tendono verso il lato debole. Il PIL del secondo trimestre 2025 si è contratto dello 0,9% su base trimestrale, a fronte di attese per un calo dello 0,3% (in parte per fattori stagionali). Le restrizioni dell’offerta — comprese carenze energetiche, impatti climatici sull’agricoltura e colli di bottiglia industriali — hanno frenato la produzione. A livello domestico, i prezzi delle abitazioni sono stabili, mentre gli investimenti residenziali e aziendali restano deboli, sebbene i tassi d’interesse più bassi stiano iniziando a sostenere la spesa delle famiglie e dovrebbero gradualmente ridurre i costi di servizio del debito.

Reazione del mercato
I mercati hanno immediatamente scontato un outlook più accomodante. Il dollaro neozelandese è oggi la valuta più debole del G10, perdendo tra lo 0,6% e l’1,0%. NZDUSD è sceso a un minimo di sei mesi, in calo dell’1,00% a 0,5740 USD. Gli swap prezzano ora completamente un ulteriore taglio di 25 punti base a novembre (al 2,25%) e assegnano una probabilità significativa a un tasso terminale del 2,00%.

 

 

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Vendite al dettaglio nell'UE in linea con le aspettative

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