- Oggi i Tassi Boe. Fermi al 4%
- Esce il Report Challenger sui tagli di posti di lavoro in Usa
- Il Nikkei si riprende dai minimi della scorsa settimana
- Mercati azionari, tecnici attendono la fine dello shutdown
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BANK OF ENGLAND CONTRO l'INFLAZIONE
I tassi BoE sono previsti fermi al 4%, ma come mai la BoE non taglia? Il motivo é ovvio, l'inflazione é molto alta, ben al di sopra del target e sembra ancora non cedere. Il livello di inflazione é infatti al 3,8%, siamo quasi al doppio del target stabilito al 2%, una situazione che costringe la BoE a lasciare i tassi su questi livelli molto elevati. I tassi al 4% premono sull'economia ma a quanto pare non basta, infatti l'inflazione al 3,8% sottolinea di fatto come in Uk i consumatori accettino questi prezzi senza batter ciglio, inoltre ricordiamo che il prezzo del petrolio e la componente energetica in Europa ha visto un calo, pertanto potremmo attenderci un ribasso della stessa nelle prossime rilevazioni. Per il momento la BoE sta mancando le aspettative secondo cui nel Q4 2025 si prevedeva un ritorno dell'inflazione verso il 2%.
REPORT CHALLENGER: IMPORTANTE O SUPERFLUO?
Il report Challenger rileva i tagli di posti di lavoro in Usa e i piani di assunzione in modo accurato. Un report che il mercato tende a non considerare molto, infatti a comandare sono sempre stati i dati del Bls, ossia i Nonfarm Payrolls, il tasso di disoccupazione, i Jolts. Attenzione, il report Challenger peró fornisce dei dati importanti che solitamente poi coincidono con quelli del Bls almeno nel lungo termine e negli ultimi mesi vediamo dlele particolaritá. Infatti nel 2023 e nel 2024 i tagli di posti di lavoro erano sostanzialmente la metá rispetto a quelli che vediamo nel 2025, oggi rischiamo di vedere una rilevazione che supera 1 milione di tagli di posti di lavoro, livelli massimi dalla pandemia. La situazione non é proprio delle migliori, i dati evidenziano questo in modo palese e i dubbi sui dati del Bls vengono ovviamente alimentati da questi dati e non solo. Inoltre il report Challenger vede delle soglie, come ad esempio quella dei 118k tagli mensili, come soglie critiche per stabilire un probabile periodo di recessione. Questa soglia é stata rotta quest'anno, specialmente all'inizio, ma di recessione ancora non se ne vede l'ombra, almeno per il momento.
MERCATI AZIONARI IN ATTESA
Mercati molto tecnici, ora provano a vendere i massimi delle scorse settimane e vanno testare livelli minimi/massimi su base giornaliera/settimanale. Possiamo fare l'esempio del Nasdaq che é andato di fatto a rompere i minimi della scorsa settimana per poi poggiarsi sui massimi della settimana del 6 ottobre, un movimento altamente tecnico che non di certo é frutto di uscita di dati, questi ultimi fermi per via dello shutdown. Il Nikkei oggi é in forte ripresa sul cash con un rialzo dell'1,4%, anch'esso é andato a testare dei minimi, quella della scorsa settimana. In sostanza vediamo dei mercati che sono molto tecnici, che vanno avanti per inerzia, non si trovano dei catalyst nel breve periodo che possano smuovere la situazione o proseguire i picchi di volatilitá. L'attesa per la fine dello shutdown é oramai palese, alcuni parlano di fine shutdown entro la prima metá di novembre, ma al momento non abbiamo alcun segnale che ci possa suggerire questo.
Grafico settimanale del Nikkei che evidenzia l'acquisto dei minimi della scorsa settimana - Fonte:XStation
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