POLEMICHE SULLA DISOCCUPAZIONE USA
Venerdí é uscito un dato a dir poco spiazzante, soprattutto per chi prevede un aumento della disoccupazione nel lungo periodo. Il dato non solo esce positivo, ma batte le aspettative piú rosee portando il tasso dal 4,2% al 4,1%, un calo della disoccupazione che ai piú tecnici é risultato alquanto anomalo, accompagnato da un dato estremamente positivo dei Nonfarm Payrolls. Siamo passati dall'avere ben 15 revisioni in negativo dei dati su 18 mesi per poi vedere un accelerazione al rialzo delle buste paga del settore non agricolo, un movimento troppo forte al rialzo che ha portato subito a polemiche, polemiche che risulteranno fondate osservando i dati del Bls. Infatti risulta un vero e proprio boom di assunzioni da parte del Governo Usa che vede un aumento dei posti di lavoro di 785.000 unitá, l'aumento piú forte della storia registrato dall'Household Survey del Bls. Il sondaggio dell'establishment vede un aumento di lavori nel settore pubblico non destagionalizzati pari a 918.000 unitá, il tutto mentre il dato relativo al settore privato vede un calo di -458.000 unitá, in pratica l'aumento fortissimo del settore pubblico coincide con un forte calo nel settore privato. Come spiegare questo aumento? Il debito pubblico é letteralmente esploso nell'ultimo mese salendo di circa 345 miliardi di dollari salito ormai a 35,7 mila miliardi di dollari. Senza questo dato del tutto anomalo, il tasso di disoccupazione non sarebbe al 4,1%, bensí al 4,5%, numero perfettamente in linea con le proiezioni dello studio sul tasso di disoccupazione condotto da me condotto e che vedrebbe una disoccupazione sostare tra 5,7% e 6,9% per giugno 2025.
INFLAZIONE USA NEL MIRINO
Questa settimana ci si focalizza principalmente sull'uscita del tasso di inflazione in Usa, inflazione prevista passare dal 2,5% al 2,3%, un calo interessante considerando il fatto che solamente fino a un mese fa si gravitava attorno ad area 3%. Inflazione in calo in Europa, in calo in Usa, una condizione macroeconomica che non coincide assolutamente con un ribasso della disoccupazione, anzi, una condizione macro che spingerebbe, almeno in linea teorica, ad un rialzo della disoccupazione. Probabilmente stiamo assistendo agli ultimi aggiustamenti prima di movimenti interessanti lato inflazione-disoccupazione, un'accoppiata a dir poco fondamentale per il futuro dei mercati finanziari. Al momento quindi inflazione Usa prevista al ribasso, in linea con quanto vediamo su Truflation che indica un'inflazione attorno al 2%, in pratica la Fed si ritrova con un'inflazione a ridosso del target che dovrá essere confermata nel corso dei prossimi mesi.
SITUAZIONE TECNICA DEI MERCATI. FTSE MIB E NIKKEI I PEGGIORI
La situazione tecnica dei mercati per la settimana potremmo definirla assolutamente particolare. Nikkei é al test dei massimi dello scorso mese con una dinamica tecnica su questo timeframe tutt'altro che rialzista. L'impostazione dove l'indice non riesce a superare i massimi di marzo, risulta essere debole, pertanto ulteriori accelerazioni al di sopra dei massimi dello scorso mese potrebbero non essere ben viste. Il Ftse Mib anche su base settimanale non si presenta bene, anzi, ha chiuso la settimana in negativo confermando i massimi dei mesi scorsi come livelli venduti nel lungo periodo. Il Dax, dopo aver visto una forte accelerazione due settimane fa, vede una settimana di stop con una chiusura negativa, molto probabilmente é una dinamica di ritracciamento che potremmo vedere anche nel corso di questa settimana. Gli Usa sono ancora improntati al rialzo, al test di massimi, anche se di fatto potremmo vedere un ritracciamento qualora in Giappone e in Europa decideranno di scaricare i prezzi da questi livelli.
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