Tasso di interesse previsto dalla Banca del Giappone

14:20 18 settembre 2025

Questa sera, un altro incontro di politica monetaria delle banche centrali

Questa sera si terrà un altro incontro di politica monetaria, concludendo la settimana più intensa dell’anno in questo ambito. In linea di principio, la Banca del Giappone manterrà i tassi di interesse invariati allo 0,5%, considerata l’incertezza politica, economica e sociale che il paese sta vivendo.

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Situazione economica del Giappone
Dall’ultimo incontro di luglio, ci sono stati sviluppi significativi sia sul fronte economico sia su quello politico nel Paese del Sol Levante.

Sul fronte economico, i dati più recenti mostrano una crescita del PIL superiore alle aspettative, pari al 2,2% su base annua, un fattore che supporta la possibilità di un aumento dei tassi nel breve periodo.

L’inflazione è stata superiore al 2% per più di tre anni. Nonostante ci sia stata una certa disinflazione da febbraio, il livello resta alto, aumentando la pressione sulla BoJ affinché alzi i tassi. Secondo chi sostiene una politica monetaria più flessibile, i dati più recenti riportano un aumento del 3,1%, mentre le indagini prevedono che i nuovi dati sull’inflazione, pubblicati questa mattina, mostreranno una crescita in calo al 2,8%.

 

CPI e CPI core in Giappone. Fonte: XTB

Questi dati, uniti all’accordo commerciale raggiunto con gli Stati Uniti, che ha ridotto l’incertezza complessiva, avevano suggerito un possibile aumento dei tassi nella riunione di stasera.

Tuttavia, tali aspettative sono diminuite all’inizio di questo mese, quando il Primo Ministro Shigeru Ishiba ha annunciato le sue dimissioni, suscitando preoccupazioni riguardo all’instabilità politica e alla possibilità che la nuova amministrazione possa preferire una politica monetaria più flessibile.

Gli investitori ritengono che il Ministro dell’Agricoltura Shinjiro Koizumi, che martedì ha ufficialmente annunciato la sua candidatura alla presidenza del Partito Liberal Democratico (LDP), sia più favorevole agli aumenti dei tassi rispetto alla sua probabile rivale, Sanae Takaichi, considerata sostenitrice di politiche monetarie espansive e di una politica fiscale più flessibile. L’LDP, il principale partito della coalizione di governo, terrà le elezioni per la leadership il 4 ottobre.

Borsa, obbligazioni e performance dello yen
L’indice azionario del paese, il Nikkei 225, ha appena superato il suo massimo storico. Questo è il quinto record raggiunto a settembre, dopo i quattro di agosto. È stata anche la prima volta nella storia in cui l’indice di riferimento ha chiuso sopra i 45.000 punti. Finora quest’anno il Nikkei è salito di oltre il 15% e di quasi il 25% negli ultimi 12 mesi.

Questa volta, l’indice è stato sostenuto dai guadagni delle aziende del settore immobiliare, tecnologico e di altre legate all’export, dopo che la decisione della Fed di tagliare i tassi ha attenuato le preoccupazioni sull’outlook economico statunitense.

Sul fronte valutario, il dollaro statunitense è diventato il capro espiatorio delle politiche di Donald Trump. Questo ha spinto gli investitori internazionali a cercare valute alternative, come nel caso dello yen giapponese, che dall’inizio dell’anno ha accumulato guadagni del 6,74% rispetto al dollaro USA.

 

Performance delle valute rispetto al dollaro dall’inizio dell’anno. Fonte: XTB

I tagli dei tassi da parte della maggior parte delle banche centrali mondiali potrebbero generare ulteriori apprezzamenti della valuta giapponese, proprio in un momento in cui si trova vicino a livelli chiave, intorno a 147 nella coppia dollaro/yen.

 

Fonte: Xstation

Un rapido apprezzamento della valuta giapponese potrebbe aggravare la riduzione dei margini di profitto per le aziende giapponesi. D’altro canto, ciò aumenterebbe la pressione inflazionistica, il che potrebbe costringere la Banca del Giappone a implementare aumenti dei tassi rapidi.

Uno degli aspetti chiave dei mercati negli ultimi mesi è stata la preoccupazione per il reddito fisso globale. L’incertezza politica e fiscale ha spinto verso l’alto i rendimenti dei titoli di stato a lunghissimo termine. Il bond a 30 anni ha raggiunto un massimo storico del 3,285% all’inizio di questo mese, in un contesto di sfiducia degli investitori nelle politiche governative, alti livelli di debito e possibilità di aumenti dei tassi da parte della Banca del Giappone.

Il mercato sembra ora calmarsi grazie alle ultime aste, ma potrebbe trattarsi di un evento isolato. I titoli giapponesi a 20 anni sono saliti dopo che un’asta ha registrato la domanda più alta dal 2020, offrendo un certo sollievo agli investitori di fronte ai crescenti rischi politici e fiscali.

Questioni chiave all’incontro
Sebbene il mercato preveda al 100% nessuna variazione nella politica monetaria adottata, la successiva conferenza stampa e le spiegazioni offerte dal Governatore Kazuo Ueda saranno particolarmente importanti. Tra i punti principali, segnaliamo:

  • Quali saranno i prossimi passi? Attualmente, c’è una probabilità del 67% di un aumento dei tassi prima della fine dell’anno, con ottobre come principale momento di attenzione, con una probabilità del 30% di un aumento di 25 punti base.

 

Probabilità sulla decisione dei tassi di interesse. Fonte: Bloomberg

La politica influisce sulle decisioni?
È improbabile che la banca centrale discuta le implicazioni delle dimissioni di Ishiba, poiché cerca di riaffermare la propria indipendenza dal governo. Tuttavia, l’impatto politico farà probabilmente parte della riunione.

Come influenzerà la decisione della Fed?
Le decisioni prese dalle banche centrali più importanti del mondo hanno ripercussioni sul resto del pianeta. Mentre la prossima mossa in Giappone dovrebbe essere un aumento dei tassi, negli Stati Uniti è previsto un ulteriore taglio dei tassi due volte entro la fine dell’anno.


 

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