Titoli di Stato Venduti

06:10 9 luglio 2025

Dollaro ancora debole?

Dazi rimandati, mercati in cerca di un market mover che non arriva in una settimana sostanzialmente spoglia di dati macro rilevanti ad eccezione delle minute del Fomc di stasera e delle richieste iniziali e continue di sussidi di disoccupazione di domani. Ieri un dato interessante ma non impattante ha riguardato la variazione del credito al consumo in Usa che di fatto é scesa ma nulla di impattante dal punto di vista della serie storica che rimane perfettamente all'interno del range medio. Il focus del mercato si sposta per il momento sui titoli di Stato che risultano venduti nella giornata di ieri e sul dollaro che di fatto sta cercando di riprendersi dopo mesi di ribassi importanti. 

TITOLI DI STATO VENDUTI

Nulla di preoccupante per i titoli di Stato che risultano venduti nella giornata di ieri, il tutto in corrispondenza di un dollaro Usa che risulta invece comprato contro tutte le majors. Risalgono i rendimenti di tutti i paesi piú importanti dell'Eurozona, oltre che gli Uk e gli Usa. Per quanto concerne i titoli di Stato bisogna assolutamente monitorare l'andamento dello spread tra il 2 e il 10 anni Usa che di fatto é un indicatore di come si sta evolvendo la situazione dal punto di vista dei tassi futuri. Al momento lo spread é a ridosso dei 50 punti base, quindi la situazione non sta cambiando e la possibilitá di vedere dei tagli dei tassi rimane ancora alta, seppure i dati macro non remino a favore di questa ipotesi. Salgono al contempo i rendimenti del Bund che si riportano a ridosso del 2,65%, del Gilt che si riporta sopra il 4,6% e del nostro Btp che si porta al 3,57%. Normali movimenti di mercato, i tassi per il momento hanno un'unica direzione e non di certo é quella al rialzo per il lungo periodo. 

MERCATI SUI MASSIMI E VIX SUI MINIMI. COSA SUCCEDE? 

Alcuni indicatori fondamentali ci dicono di fatto che il mercato azionario é altamente sovrapprezzato ma le quotazioni continuano ad essere molto alte, seguendo un andamento di stampo prettamente tecnico. Seppur a ridosso di massimi, i mercati hanno bisogno di tempo prima di poter effettivamente muoversi in una direzione ben precisa, pertanto l'attesa é fondamentale. Il Nikkei alterna giornate positive con giornate negative, gli Usa rimangono ancora in zona massimi alla ricerca del massimo di movimento, soprattuto per il Nasdaq che si ritrova con una performance di oltre il 40% in soli 3 mesi di negoziazione. L'Europa ancora tendenzialmente positiva anche se i massimi dell'anno risultano ancora relativamente lontani per l'indice Eurostoxx50, il riferimento per le big cap europee. In sostanza é tutto molto calmo e infatti il Vix si trova pericolosamente sui minimi. Un Vix sui minimi in presenza di massimi storici e con valori fondamentali assolutamente fuori scala, vedi il Buffett Indicator a 207,8%, non e un buon segno ma questo non vuol dire che i mercati crolleranno da un momento all'altro. Purtroppo l'attesa é parte integrante dei cambiamenti di trend e al momento ogni ritracciamento viene prontamente riassorbito per essere comprato. 

DOLLARO IN RAFFORZAMENTO? 

Dollaro si prende una pausa dopo le forti vendite viste negli ultimi mesi contro tutte le majors. Il Forex ha giocato d'anticipo contro i dazi, infatti un dollaro debole ha dei vantaggi di non poco conto per gli Usa e per il commercio internazionale. Il dollaro é la vlauta di riferimento per gli scambi commerciali, pertanto un indebolimento strutturale del dollaro comporta un minor esborso di denaro da parte dei paesi che hanno beneficiato del trend negativo del biglietto verde, basti pensare all'Europa che ha visto l'EurUsd apprezzarsi di circa un 15% abbassando cosí l'impatto negativo dei dazi. Stessa cosa dicasi per GbpUsd, UsdJpy, o UsdChf, in sostanza tutti i cambi hanno ben performato contro il dollaro che al momento potrebbe prendersi una meritata pausa. Attenzione anche alla questione debito in quanto un dollaro debole conviene agli Usa per il pagamento delle cedole. Emettere debito con un dollaro forte e pagare cedole con un dollaro debole é un forte vantaggio a lungo termine. 

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Scritto da

David Pascucci

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