Intel (INTC.US) è attualmente al centro di una controversia dopo che il presidente degli Stati Uniti Trump ha chiesto, sul suo account Truth Social, le dimissioni immediate del CEO dell’azienda, definendolo “altamente in conflitto di interessi”. A causa di questo intervento politico e del recente scrutinio sui presunti legami di Intel con la Cina, le azioni della società sono attualmente in calo del 4,4% prima dell’apertura di Wall Street.
Il recente tumulto attorno a Intel si è intensificato dopo una lettera del senatore repubblicano Tom Cotton al presidente del consiglio di amministrazione della società, nella quale il senatore ha sollevato gravi interrogativi riguardo ai legami del nuovo CEO Lip-Bu Tan con aziende tecnologiche cinesi e a un caso penale legato al suo ex datore di lavoro, Cadence Design Systems. Cotton ha chiesto, tra le altre cose, se il consiglio di amministrazione di Intel fosse a conoscenza delle richieste di documenti inviate a Cadence durante il mandato di Tan e quali misure siano state adottate per mitigare i rischi derivanti dagli investimenti di Tan in società collegate al settore militare cinese. Queste accuse hanno approfondito il dibattito sulla sicurezza nazionale degli Stati Uniti, soprattutto considerando che Tan controlla o è affiliato a oltre 40 società e fondi cinesi, e detiene partecipazioni minori in oltre 600 altre aziende, tra cui almeno otto con legami con l’Esercito Popolare. Intel ha dichiarato la propria disponibilità a collaborare con le autorità e ha assicurato che Tan e la società rimangono “profondamente impegnati per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti”.
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Apri un Conto Apri un Conto Demo Scarica la app mobile Scarica la app mobileUn’ulteriore fonte di incertezza per il mercato sono le nuove e severe richieste del governo statunitense rivolte a TSMC di Taiwan: il presidente Trump ha lanciato un ultimatum secondo cui sarà mantenuta una tariffa del 20% sulle importazioni di chip taiwanesi a meno che TSMC non acquisisca una partecipazione del 49% in Intel e investa ulteriori 400 miliardi di dollari negli Stati Uniti. Tali condizioni esigenti sono considerate dagli analisti del settore praticamente irrealistiche e rischiano di compromettere seriamente le catene globali del valore dei semiconduttori.
Fonte: Yahoo Finance
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