💡 US100 in consolidamento in vista dell'IPC

13:45 12 febbraio 2025

Cosa aspettarsi dai dati economici chiave degli USA❓

Alle 14:30, gli investitori riceveranno gli ultimi dati sull'inflazione negli Stati Uniti, uno dei fattori più influenti per le decisioni della Federal Reserve sui tassi d'interesse, insieme ai report su NFP e PCE. L’importanza di questi dati rende i mercati particolarmente attenti ai dettagli del report, che potrebbero influenzare il sentiment di Wall Street e del Forex nei prossimi giorni. Cosa aspettarsi dal CPI di oggi?

Dati chiave prima della pubblicazione del CPI:

📌 L’indice CPI generale dovrebbe attestarsi allo 0,3% m/m a gennaio (rispetto allo 0,4% precedente), mentre il core CPI potrebbe salire allo 0,3% m/m (da 0,2% precedente).

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📌 Su base annua, il CPI generale resterebbe stabile al 2,9%, mentre il core CPI scenderebbe al 3,1% (da 3,2% precedente).

📌 Il core CPI di gennaio potrebbe mostrare un aumento stagionale, poiché molte aziende adeguano i prezzi all'inizio dell'anno.

📌 I dati sull’inflazione della seconda metà del 2024 potrebbero essere rivisti al ribasso, suggerendo che la disinflazione è stata più forte del previsto, rafforzando la convinzione della Fed di essere vicina all’obiettivo del 2%.

Fonte: XTB Research

Aspettative di inflazione in aumento

Il report di venerdì dell’Università del Michigan ha mostrato un forte aumento delle aspettative di inflazione. I consumatori statunitensi ora prevedono un incremento dei prezzi molto più alto rispetto al mese scorso, stimando un’inflazione del 4,3% per il prossimo anno (rispetto al 3,2% precedente).

Un possibile fattore dietro questa impennata nelle aspettative potrebbe essere la politica tariffaria di Donald Trump, che nel breve e medio termine potrebbe restringere il mercato dei beni negli Stati Uniti.

Fonte: XTB Research

Nessun rischio dal mercato del lavoro?

Sebbene Jerome Powell abbia chiaramente sottolineato nel suo discorso di ieri che il mercato del lavoro non rappresenta una fonte di preoccupazione per l’inflazione attuale, i salari negli Stati Uniti (uno dei principali fattori dell’inflazione) hanno registrato un aumento graduale negli ultimi mesi.

A gennaio, i salari sono aumentati più del previsto (dal 3,9% al 4,1%), ma l’impatto di questo dato è stato in parte attenuato dalla revisione al rialzo del report NFP di fine 2024.

Fonte: XTB Research

Prospettiva della Fed

Una lettura stagionalmente più alta non dovrebbe influenzare l'approccio prudente della Federal Reserve. L'aumento dell'inflazione tra la fine del 2024 e l'inizio del 2025 era già previsto all'inizio del quarto trimestre del 2024, sia negli Stati Uniti che nell'UE.

Per questo motivo, la Fed si concentrerà soprattutto sulla tendenza generale dell’inflazione core, con possibili aggiustamenti qualora i dati di fine anno venissero rivisti al ribasso, segnalando una trasmissione più efficace della politica monetaria.

I mercati monetari stanno attualmente prezzando il primo taglio dei tassi per settembre 2025. Un calo dell’inflazione core più forte del previsto potrebbe anticipare le aspettative verso la metà dell'anno. Tuttavia, i possibili effetti delle politiche tariffarie potrebbero ritardare questo scenario.

Fonte: Bloomberg Finance L.P.

Sintesi:

  • Auto e affitti continueranno probabilmente a esercitare pressione al ribasso sul CPI nella prima metà del 2025, sostenendo il trend di disinflazione.
  • La Fed è attesa ignorare shock temporanei, come l'aumento dei prezzi alimentari, focalizzandosi invece sulle tendenze dell’inflazione core.
  • Dati rivisti che confermino una disinflazione più forte potrebbero rafforzare la volontà della Fed di mantenere i tassi invariati nel breve termine, prima di procedere con eventuali tagli più avanti.
  • Al contrario, se le letture dell’inflazione fossero più alte, la Fed potrebbe trovare un motivo per ritardare ulteriormente l’allentamento della politica monetaria.
  • Questo scenario potrebbe risultare sfavorevole per Wall Street, che tende a performare meglio in un contesto di capitale a basso costo.
  • Il US100 mostra oggi lievi variazioni in attesa dei dati CPI, ma nel lungo termine mantiene un forte trend rialzista, tecnicamente supportato dalle medie mobili esponenziali (EMA a 50, 100 e 200 giorni), che restano zone chiave di supporto.

Fonte: xStation5

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