Mercati disallineati
Continuano ad essere disallineati i mercati europei e americani in termini di performance e andamento, con il Dax che rimane ancora sui massimi da inizio anno mentre i mercati americani tornano indietro nel tempo e si riportano sui minimi tra settembre e ottobre. Il peggior indice in questi termini é il Russell2000 che si riporta sui minimi di agosto cedendo il -20% dai massimi visti a dicembre. Gli Usa proseguono quindi ad essere dei mercati venduti mentre l'Europa continua a tenere le quotazioni sui massimi, una condizione che sembra non poter essere sostenibile nel lungo periodo e che risulta effettivamente assurda dal punto di vista delle forze del mercato.USA IN RALLENTAMENTO
Facendo un recap della situazione dal punto di vista intermarket e dal punto di vista macroeconomico, possiamo notare come gli Usa, visti come un'economia forte e senza problemi, stia iniziando a mostrare dei segni di cedimento dal punto di vista dei dati macro. Ricordiamo che la disoccupazione, seppur su livelli minimi a ridosso del 4%, ha una tendenza a salire e l'ultimo dato della disoccupazione U6 ha mostrato effettivamente un rialzo importante in termini relativi con il raggiungimento del livello dell'8%, livello massimo dal post-pandemia. Ricordiamo inoltre l'ultimo dato del report Challenger che di fatto ha mostrato tagli di posti di lavoro oltre i 118k, precisamente 172k, quindi un numero di tagli compatibile con i periodi di recessione. Le proiezioni della Fed di Atlanta che di fatto mostra un Pil per Q1 2025 che é assolutamente negativo, prima a -2,8% poi -2,4%, numeri assurdi se consideriamo che fino a qualche mese prima il Pil Usa si trovava a ridosso del 3%. Il rallentamento é palese dopo i forti dubbi nutriti nel corso del 2024, soprattutto sul mercato del lavoro, vero e proprio problema per gli Usa e che di fatto viene mascherato dai dati che risultano effettivamente ancora non preoccupanti, ma che si trovano in un sentiero assolutamente negativo. Il mercato del lavoro é fondamentale a livello macroeconomico, in quanto incide sull'inflazione la quale é determinante per le politiche monetarie delle banche centrali, in questo caso della Fed. Inoltre la situazione macroeconomica é molto simile a quella che vediamo nel 2000-2003, oppure tra il 2007-2009, periodi in cui abbiamo assistito a forti flessioni dal punto di vista economico e finanziario. La situazione americana é letteralmente precaria da almeno 1 anno, molto probabilmente un proseguimento del trend di questi dati del mercato del lavoro e un calo dell'inflazione, potrebbero portare di nuovo la Fed a considerare di tagliare i tassi ad un ritmo elevato e in modo molto veloce, al contrario di quanto stiamo vedendo al momento.
LA SITUAZIONE TECNICA
Mercati americani sembrano voler cambiare trend nel lungo periodo con dinamiche mensili assolutamente propense all'inversione. Ad esempio il Nasdaq in questo momento, cosí come S&P500 e Dow Jones, hanno rotto al ribasso i minimi dei mesi precedenti, un forte segnale ribassista di lungo periodo compatibile con tutti i ribassi di lungo periodo visti nella storia recente. Questa situazione tecnica non la vediamo invece in Europa che presenta degli andamenti praticamente opposti, almeno per il momento. In Europa infatti assistiamo a salite con andamenti iperbolici e di conseguenza non vediamo segnali palesi di ribasso che invece iniziamo a vedere solamente sui grafici settimanali che iniziano a mostrare una debolezza per questo mese. Se l'Europa non conferma a livello tecnico il ribasso degli americani, la situazione attuale é destinata a proseguire. In questo contesto l'attesa é alta, ma i mercati hanno i loro tempi tecnici, pertanto possiamo solamente attendere la conferma o la smentita dei vari test grafici che verranno proposti nel corso delle prossime sedute.
EURO PROVA A CEDERE
EurUsd prova a cedere i massimi di 1,09 e torna in area 1,0850. Oramai dal punto di vista tecnico la situazione sembra essere stabile su questi massimi, é pur vero che il rialzo é appena iniziato e l'inversione di lungo periodo si é appena strutturata. Per il momento non ci si attendono grandi movimenti su questo cambio che molto probabilmente vedrá un rientro su livelli piú bassi come ad esempio area 1,07 con movimenti relativamente di minor entitá rispetto a quelli visti nel corso della scorsa settimana che ha visto un apprezzamento eccezionale dal punto di vista tecnico con un rialzo di circa il 4,5% in soli 5 giorni di trading.
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