- Lo slancio rialzista sugli indici cinesi è decisamente diminuito poiché i dati recenti hanno indicato che l'apertura post-pandemia dell'economia non sta procedendo a un ritmo che farebbe piacere ai rialzisti;
- La People's Bank of China (PBOC), nonostante la bassa inflazione, non ha ancora implementato un pacchetto di stimoli per sostenere la ripresa economica;
- L'Hang Seng China Enterprises Index (CHNComp) è passato dall'essere uno dei maggiori beneficiari del rally dei prezzi azionari del primo trimestre a uno dei peggiori, perdendo quasi l'8% rispetto ai livelli di inizio anno;
- I fondi esteri hanno venduto la maggior parte delle azioni delle società cinesi dall'ottobre 2022 a causa delle relazioni incerte tra Washington e Pechino;
- Le società di intelligenza artificiale e tecnologia hanno registrato recenti guadagni, ma erano troppo modesti per aumentare la forza del benchmark complessivo. L'incertezza normativa nel Paese è ancora presente;
- Sembra che lo sblocco della questione di Taiwan o della posizione della Cina sulla guerra in Ucraina e su altre questioni delicate sia ancora molto lontano;
- Una richiesta degli Stati Uniti per un incontro reciproco dei comandanti militari è stata respinta da Pechino. Di recente, le forze armate di Taiwan hanno riferito di ulteriori manovre di navi da guerra cinesi nello Stretto di Taiwan. Alcuni investitori sono ancora preoccupati che il calo delle relazioni con gli Stati Uniti possa preannunciare un'escalation nel contesto delle nuove elezioni governative di Taiwan in autunno.
- Domani verranno pubblicati i dati PMI manifatturiero e dei servizi della Cina (03:00), che potrebbero essere un altro catalizzatore della volatilità sugli indici cinesi;
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Registrati per un conto reale PROVA UNA DEMO Scarica la app mobile Scarica la app mobileL'indice HSCEI è già sceso di quasi il 20% dai massimi di quest'anno. Fonte: Bloomberg
I fondi di investimento stranieri stanno riducendo l'esposizione al mercato azionario cinese a un ritmo record nonostante le sue valutazioni basse. Fonte: Bloomberg
Anche lo yuan cinese è recentemente sceso rispetto al dollaro ed è vicino ai minimi di 6 mesi: la pressione è esercitata dalla mancanza di intervento diretto della PBOC e dalle preoccupazioni per l'economia interna. Di recente, la Bank of China ha ancorato lo yuan all'USD più o meno in linea con le stime di mercato, e di recente l'ha persino alzato a 7,08 contro 7,05 in precedenza. I mercati percepiscono la posizione della banca come un segnale di tolleranza a un ulteriore indebolimento dello yuan.
Tasso di cambio USDCNH, Grafico D1. Il CNH continua a indebolirsi contro l'USD, il supporto principale può essere trovato intorno a 7,00 dove si trova il 38,2% del ritracciamento di Fibonacci e la SMA200. Fonte: xStation5
Indice CHNComp, Grafico W1. Sul principale benchmark cinese, viene mantenuta la linea di tendenza discendente e l'indice è tornato ai livelli visti l'ultima volta nel novembre 2022 (e nel 2009 in precedenza). Sul grafico settimanale, possiamo anche vedere una formazione crossover ribassista emergente lentamente sul MACD. Fonte: xStation5
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