Come investire nel petrolio

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Come investire nel petrolio

Il petrolio è da decenni uno degli asset più strategici e influenti nei mercati globali. La sua importanza economica, geopolitica e industriale lo rende un punto di riferimento per molti investitori in cerca di opportunità, protezione dall’inflazione o diversificazione del portafoglio. Investire nel petrolio, però, comporta anche rischi rilevanti legati a volatilità, normative ambientali e cicli economici difficilmente prevedibili. In questo articolo esploreremo il mondo dell’investimento nel petrolio, analizzando vantaggi, svantaggi, strumenti disponibili e fattori che influenzano il prezzo, con l’obiettivo di fornire una panoramica chiara e concreta delle modalità dell’investimento nel petrolio.

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Perché investire nel petrolio?

Il petrolio è una delle materie prime più importanti e scambiate al mondo. La sua influenza si estende a industrie, governi, tassi d’inflazione e mercati azionari. Ma perché gli investitori continuano a puntare sul petrolio?

  • Domanda globale costante – Dal carburante per aerei alla plastica, il petrolio alimenta le economie.
  • Copertura contro l’inflazione – I prezzi del petrolio spesso aumentano quando l’inflazione accelera, offrendo protezione al portafoglio.
  • Alta liquidità – Il mercato petrolifero è enorme, con spread ridotti e molte opportunità di trading.
  • Volatilità = opportunità – I prezzi si muovono rapidamente, offrendo margini di profitto agli investitori esperti.
  • Diversificazione – L’energia non segue sempre l’andamento dei titoli tecnologici o finanziari, rendendo il petrolio un’utile copertura.

Investire nel petrolio consente di esporsi a uno degli asset più sensibili dal punto di vista geopolitico. In tempi di incertezza, il petrolio spesso si muove. Tuttavia, il rischio principale resta sempre lo stesso: una recessione globale, che implica un calo della domanda e quindi dei prezzi.

 

Tre metodi per investire nel petrolio

Investire nel petrolio oggi non significa più dover gestire barili fisici, ma sfruttare strumenti finanziari digitali che permettono un’esposizione semplice e diversificata a questo mercato cruciale per l’economia globale.

ETF sul petrolio (Exchange-Traded Funds)

Gli ETF replicano il prezzo del petrolio o di un insieme di asset collegati al settore, offrendo un modo semplice e a basso costo per ottenere un’esposizione diversificata. Dal punto di vista economico, gli ETF permettono di ridurre il rischio legato alla volatilità del petrolio, distribuendo l’investimento su più strumenti e attenuando l’impatto di eventi geopolitici o fluttuazioni improvvise della domanda. Sono inoltre strumenti liquidi, adatti sia a investitori inesperti sia a chi vuole posizioni a medio-lungo termine.

Azioni di compagnie petrolifere

Acquistare azioni di società come ExxonMobil o Chevron significa investire direttamente nelle imprese che estraggono, raffinano e vendono petrolio. Queste aziende sono sensibili sia all’andamento del prezzo del greggio che a fattori economici come i costi di produzione, la regolamentazione ambientale e la domanda globale. Offrono anche dividendi, che rappresentano un flusso di reddito stabile. Tuttavia, l’investimento è più rischioso perché dipende dalla gestione aziendale e dalle condizioni specifiche di ogni società.

CFD (Contratti per Differenza)

I CFD consentono di speculare sull’andamento del prezzo del petrolio senza possederlo fisicamente, utilizzando la leva finanziaria per amplificare guadagni e perdite. Questo metodo è particolarmente indicato per trader esperti che vogliono sfruttare movimenti di breve termine, ma richiede una buona gestione del rischio. Economicamente, permette di capitalizzare velocemente su eventi come variazioni improvvise dell’offerta o della domanda e tensioni geopolitiche.

Se sei interessato a investire nel petrolio utilizzando strumenti accessibili e flessibili, la piattaforma XTB offre diverse opzioni adatte a vari profili di rischio:

  • Azioni di compagnie petrolifere come Chevron, ExxonMobil, Shell e BP, per chi cerca esposizione diretta al settore energetico con potenziale di dividendi e crescita a lungo termine.
  • ETF specializzati come CRUD.UK, IOGP.UK e SXEPEX.DE, ideali per diversificare l’investimento nel comparto oil & gas in modo semplice ed efficiente.
  • CFD su materie prime energetiche come Brent, WTI o benzina, pensati per i trader più attivi che vogliono operare su movimenti di prezzo a breve termine, con la possibilità di usare la leva finanziaria.

Con queste soluzioni, anche un investitore retail può costruire una strategia sul petrolio adatta ai propri obiettivi, senza dover gestire asset fisici o contratti complessi.

Pro e contro dell’investire in petrolio

Investire nel petrolio presenta diversi vantaggi e svantaggi che è importante considerare con attenzione. Tra i principali pro, spicca l’alta liquidità del mercato, che consente di entrare e uscire dalle posizioni con facilità. Inoltre, il petrolio può offrire un buon potenziale di diversificazione all’interno di un portafoglio, grazie alla sua parziale indipendenza rispetto ad altri asset finanziari. Viene spesso considerato anche come una protezione contro l’inflazione, poiché i prezzi delle materie prime tendono a salire in contesti inflazionistici. L’accesso al mercato è reso semplice dalla presenza di diversi strumenti finanziari, come ETF, azioni di società petrolifere e contratti CFD. Infine, la rilevanza globale del petrolio lo rende un asset sempre al centro dell’attenzione economica e politica.

Tuttavia, ci sono anche contro da non sottovalutare. Innanzitutto, si tratta di un mercato soggetto a forte volatilità, influenzato da fattori geopolitici, climatici e macroeconomici. Alcuni strumenti, come CFD e futures, risultano complessi e non adatti a tutti gli investitori. A questi si aggiungono i rischi ambientali e normativi, legati alla transizione energetica e alle politiche contro il cambiamento climatico. I cicli di mercato del settore petrolifero, inoltre, sono spesso difficili da prevedere, e il petrolio può mostrare una correlazione inaspettata con altri asset, limitando i benefici della diversificazione.

Cosa modifica il prezzo del petrolio

Domanda e offerta

Il mercato del petrolio risponde alla legge economica di base: se l’offerta diminuisce o la domanda aumenta, i prezzi salgono. I principali attori dell’offerta sono OPEC+, Stati Uniti e Russia, mentre sul lato della domanda contano molto le economie emergenti come Cina e India. Anche eventi improvvisi, come disastri naturali o problemi alle infrastrutture, possono restringere l’offerta e far impennare i prezzi.

Geopolitica

Il petrolio è estremamente sensibile alle tensioni politiche. Guerre, sanzioni o persino minacce in regioni chiave come il Medio Oriente possono far aumentare i prezzi in tempi rapidissimi. Le sanzioni a Paesi esportatori, come Russia o Iran, riducono le forniture disponibili sul mercato globale e generano volatilità.

Dollaro USA

Poiché il petrolio è quotato in dollari, ogni movimento influisce sul prezzo. Un dollaro forte rende il petrolio più costoso per chi compra con altre valute, frenando la domanda. Un dollaro debole invece tende a sostenere le quotazioni. Monitorare l’andamento del dollaro è quindi essenziale per chi segue il mercato petrolifero.

Politica monetaria

La crescita economica aumenta il consumo di energia, mentre una stretta monetaria lo raffredda. Le decisioni delle banche centrali, in particolare della Federal Reserve, influenzano direttamente la domanda di petrolio. Tassi più alti scoraggiano i consumi, mentre dati economici forti (PIL, occupazione, produzione) indicano maggiore domanda futura.

Scorte settimanali

I report API e EIA forniscono dati cruciali sulle scorte petrolifere negli Stati Uniti. Se le scorte calano più del previsto, significa che l’offerta è sotto pressione o la domanda è più forte, e i prezzi salgono. Scorte in aumento, invece, suggeriscono un mercato ben rifornito e spingono i prezzi al ribasso.

Stagionalità

Anche il calendario influisce sul prezzo del petrolio. In estate aumenta la domanda di carburante per viaggi e trasporti. In inverno cresce l’uso di prodotti per il riscaldamento. Inoltre, eventi climatici come gli uragani possono danneggiare le infrastrutture petrolifere e ridurre temporaneamente l’offerta.

Termometro globale

Il petrolio riflette in tempo reale la salute dell’economia e le tensioni globali. È un asset complesso, mosso da una combinazione di fattori macroeconomici, politici e climatici. Per questo motivo, chi investe nel petrolio deve restare sempre aggiornato, perché spesso il vero motore del mercato è proprio ciò che non si vede arrivare.

Differenze tra il petrolio Brent e il petrolio WTI

Due sono i benchmark del petrolio di cui si parla più comunemente sul mercato del petrolio: Brent e WTI. Tuttavia, ci sono più tipi di petrolio, a seconda delle sue proprietà o del luogo di estrazione. Anche il prezzo dipende dalle sue proprietà, dal luogo o dal trasporto.

 

I più importanti benchmark del petrolio. Fonte: Intercontinental Exchange (ICE)
Brent: Proviene da 15 campi petroliferi situati nel Mare del Nord. Il basso contenuto di zolfo, che è inferiore allo 0,37%, indica che si tratta di olio dolce, e la sua bassa densità permette di definirlo leggero, ideale per la produzione di gasolio e benzina. Si stima che quasi il 70% delle transazioni mondiali di petrolio sono effettuate sul petrolio Brent. I contratti futures sul greggio Brent sono quotati al London Intercontinental Exchange (ICE).

WTI – West Texas Intermediate, viene estratto negli Stati Uniti, in Texas. A causa del contenuto di zolfo, che è inferiore allo 0,24%, viene chiamato petrolio dolce e leggero perché ha una bassa densità. Il greggio WTI è lo strumento sottostante ai contratti futures del New York Mercantile Exchange (NYMEX). È caratterizzato da un'alta qualità, una delle più alte al mondo.

La differenza di valore tra il greggio Brent e il greggio WTI, cioè il differenziale, suggerisce tecnicamente la superiorità del petrolio WTI a causa dei suoi migliori parametri tecnici. Tuttavia, i prezzi del Brent sono in realtà spesso più alti a causa delle condizioni della domanda e dell'offerta.

Conclusioni

Investire nel petrolio può offrire vantaggi come liquidità, diversificazione e copertura dall’inflazione, grazie anche alla disponibilità di strumenti accessibili come ETF, azioni e CFD. Tuttavia, richiede attenzione ai rischi legati alla volatilità, ai fattori geopolitici e alla transizione energetica. Una strategia efficace richiede diversificazione, gestione del rischio e aggiornamento costante sul mercato.

FAQ

Per i principianti, gli ETF sul petrolio come USO (United States Oil Fund) o l'investimento in azioni di compagnie petrolifere sono i metodi più semplici per iniziare. Offrono esposizione al settore senza dover negoziare futures o gestire barili fisici.

Sì, i mercati petroliferi sono volatili e fortemente influenzati da eventi globali. Fattori come guerre, decisioni dell'OPEC e dati economici possono generare movimenti di prezzo significativi. È fondamentale utilizzare tecniche di gestione del rischio.

I prezzi del petrolio sono determinati dall'equilibrio tra domanda e offerta globali, produzione dell’OPEC+, produzione di shale oil statunitense, forza del dollaro USA, tensioni geopolitiche e speculazione di mercato.

Sì, ma non è semplice. I futures sono strumenti complessi e altamente a leva. Senza una preparazione adeguata, si rischia di perdere più dell'investimento iniziale. Sono più adatti a trader esperti.

Il Brent e il West Texas Intermediate (WTI) sono i due principali benchmark per il prezzo del petrolio. Il WTI è prodotto negli Stati Uniti ed è più leggero, mentre il Brent proviene dal Mare del Nord e spesso ha un prezzo più alto per via del suo utilizzo su scala globale.

Molte compagnie petrolifere, come Chevron ed ExxonMobil, offrono dividendi interessanti. È un modo per ottenere reddito passivo mantenendo un’esposizione al settore energetico.

Investire è rischioso. Investi responsabilmente. Questo materiale è una comunicazione di marketing ai sensi dell'Art. 24, paragrafo 3, della direttiva 2014/65 / UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, relativa ai mercati degli strumenti finanziari e che modifica la direttiva 2002/92 / CE e la direttiva 2011/61 / UE (MiFID II). La comunicazione di marketing non è una raccomandazione di investimento o informazioni che raccomandano o suggeriscono una strategia di investimento ai sensi del regolamento (UE) n. 596/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 aprile 2014, relativo agli abusi di mercato (regolamento sugli abusi di mercato) e che abroga la direttiva 2003/6 / CE del Parlamento europeo e del Consiglio e direttive della Commissione 2003/124 / CE, 2003/125 / CE e 2004/72 / CE e regolamento delegato (UE) 2016/958 della Commissione, del 9 marzo 2016, che integra il regolamento UE) n. 596/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione per le disposizioni tecniche per la presentazione obiettiva di raccomandazioni di investimento o altre informazioni che raccomandano o suggeriscono una strategia di investimento e per la divulgazione di particolari interessi o indicazioni di conflitti di interessi o qualsiasi altra consulenza, anche nell'ambito della consulenza sugli investimenti, ai sensi della legge sugli strumenti finanziari del 29 luglio 2005 (ad es. Journal of Laws 2019, voce 875, come modificata). La comunicazione di marketing è preparata con la massima diligenza, obiettività, presenta i fatti noti all'autore alla data di preparazione ed è priva di elementi di valutazione. La comunicazione di marketing viene preparata senza considerare le esigenze del cliente, la sua situazione finanziaria individuale e non presenta alcuna strategia di investimento in alcun modo. La comunicazione di marketing non costituisce un'offerta di vendita, offerta, abbonamento, invito all'acquisto, pubblicità o promozione di strumenti finanziari. XTB S.A. non è responsabile per eventuali azioni o omissioni del cliente, in particolare per l'acquisizione o la cessione di strumenti finanziari. XTB non si assume alcuna responsabilità per qualsiasi perdita o danno, anche senza limitazione, eventuali perdite, che possono insorgere direttamente o indirettamente, intrapresa sulla base delle informazioni contenute in questa comunicazione di marketing. Nel caso in cui la comunicazione di marketing contenga informazioni su eventuali risultati relativi agli strumenti finanziari ivi indicati, questi non costituiscono alcuna garanzia o previsione relativa ai risultati futuri. Le prestazioni passate non sono necessariamente indicative dei risultati futuri, e chiunque agisca su queste informazioni lo fa interamente a proprio rischio.

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