Dopo la chiusura delle contrattazioni di giovedì negli Stati Uniti, Apple pubblicherà i propri risultati trimestrali. Considerata da anni una delle indiscusse leader del settore, Apple è vista come il simbolo immortale di ciò che dovrebbe essere un’azienda tecnologica. Tuttavia, da diversi trimestri “la Mela” sembra non affascinare più gli investitori come un tempo, a causa di una serie di fattori globali sfavorevoli che hanno recentemente colpito l’azienda.
I risultati in arrivo saranno osservati con grande attenzione, soprattutto per quanto riguarda le previsioni di fine anno e del 2026. Dal punto di vista finanziario, la situazione dell’azienda resta solida, ma gli investitori si aspettano qualcosa di più per giustificare un rapporto P/E vicino a 40.
Il mercato prevede:
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Utile per azione (EPS): 1,76 USD
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Ricavi: 101 miliardi di USD
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Utile netto: 26 miliardi di USD
Tuttavia, questi numeri potrebbero passare in secondo piano nell’attuale contesto di mercato. Lo dimostrano i due trimestri precedenti, in cui Apple ha superato le attese su ricavi e utili, ma il titolo ha comunque perso alcuni punti percentuali in Borsa.
Il principale punto di interesse sarà la performance del nuovo iPhone 17, il prodotto di punta. Solo da questa linea di prodotto si stimano ricavi intorno ai 50 miliardi di dollari, con una crescita delle vendite – in valore e volume – tra il 7% e il 12%. Le aspettative sono alte, e un’eventuale delusione in questo segmento chiave potrebbe mettere pressione sul titolo. Alcuni analisti notano che i tempi di attesa per i nuovi prodotti Apple sono praticamente nulli: per alcuni è un segnale di domanda limitata, per altri il risultato di un miglioramento nelle catene di approvvigionamento.
Crescita è attesa anche nel segmento dei servizi, sempre più importante per Apple e i suoi azionisti. I ricavi dei servizi dovrebbero raggiungere circa 26 miliardi di dollari, con margini molto superiori a quelli dell’hardware, oltre il 70%. La risoluzione delle dispute legali con Google ed Epic Games, insieme all’aumento del prezzo di Apple TV, fanno prevedere una crescita a doppia cifra in questa divisione.
Il rischio più grande – e sicuramente il più difficile da valutare – resta quello geopolitico e di mercato, soprattutto in Cina e India. La strategia di delocalizzazione della produzione in Asia ha garantito per anni margini eccezionali, ma oggi la distribuzione geografica rappresenta un peso per l’azienda.
La Cina contribuisce con una quota a doppia cifra dei ricavi totali, ma sta diventando un mercato sempre più complesso: la concorrenza locale è forte, molte normative limitano i servizi Apple, e l’impatto delle tasse doganali e della guerra commerciale USA-Cina potrebbe costare oltre 1 miliardo di dollari.
Nel frattempo, anche l’India si sta trasformando in una possibile fonte di rischio. L’espansione delle tensioni commerciali statunitensi verso Nuova Delhi potrebbe danneggiare i margini di Apple, che ha investito molto per spostare parte della produzione lì proprio per ridurre la dipendenza dalla Cina.
Gli investitori si aspettano da Apple, in particolare:
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Risultati solidi nella crescita delle vendite di iPhone e dei servizi.
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Una strategia chiara per affrontare le difficoltà nei mercati asiatici. Sarà cruciale il lancio di “Apple Intelligence” in Cina entro la fine dell’anno.
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Una stima realistica dell’impatto dei dazi e della ciclicità del mercato degli iPhone.
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Un aggiornamento anche sui progetti legati a occhiali AR e visori VR, finora poco redditizi. Il mercato si aspetta che Apple presenti un piano concreto per monetizzare e sviluppare questo segmento, oppure per chiudere le iniziative non profittevoli nella divisione “Wearables”.
AAPL.US (D1)
Fonte: xStation5
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