🏦I mercati trattengono il fiato prima del primo taglio dei tassi del 2025
Alle 20:00 CET, la Federal Reserve annuncerà la sua decisione sui tassi d’interesse negli Stati Uniti. Da settimane il mercato prevede un taglio di 25 punti base — il primo dall’ultima riduzione dal 4,75% al 4,5% nel dicembre 2024. Cresce anche la speculazione su un possibile “jumbo cut” da 50 punti base, anche se un’eventuale mossa di questo tipo potrebbe essere interpretata come un segnale potenzialmente hawkish per gli ultimi mesi del mandato di Powell.
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Apri un Conto Scarica la app mobile Scarica la app mobileI rendimenti dei bond sono chiaramente in modalità difensiva, segnalando aspettative molto forti di un ritorno ai tagli dei tassi negli Stati Uniti. Escludendo il calo netto dopo il Liberation Day, i Treasury a 10 anni statunitensi sono ai minimi da novembre 2024.
Fonte: XTB Research, dati Bloomberg
Cosa aspettarsi dal FOMC di oggi:
La Fed dovrebbe tagliare i tassi di 25 punti base, portandoli nella fascia 4,00–4,25%, per la prima volta dal dicembre 2024. Il taglio sarebbe una risposta a una serie di dati sul mercato del lavoro più deboli, che richiedono un riequilibrio della politica monetaria per prevenire un aumento della disoccupazione in un contesto di elevata incertezza economica.
Si prevede anche che il FOMC di settembre metta in evidenza divisioni crescenti all’interno della Fed. Il nuovo nominato da Donald Trump al Board of Governors, Stephen Miran, probabilmente supporterà un “jumbo cut” di 50 punti base, riflettendo l’agenda economica del presidente. Nel frattempo, Jeffrey Schmid del Kansas ha espresso sostegno per il mantenimento dei tassi invariati, citando la crescita elevata dei prezzi alimentari, che potrebbe influenzare fortemente le aspettative di inflazione tra i consumatori a basso e medio reddito. L’ultima rottura dal consenso si è verificata all’ultimo meeting, quando Michelle Bowman e Christopher Waller hanno votato a favore di un taglio.
Il comunicato ufficiale di politica monetaria dovrebbe riconoscere i rischi crescenti sul mercato del lavoro. La frase attuale “le condizioni del mercato del lavoro rimangono solide” probabilmente lascerà spazio a un riferimento alla crescita più lenta dell’occupazione. D’altro canto, i riferimenti a “inflazione leggermente elevata” e “bassa disoccupazione” dovrebbero rimanere invariati, con la Fed attenta ai rischi su entrambi i lati del suo mandato.
Oltre alla decisione sui tassi, la Fed rilascerà anche le previsioni aggiornate per le principali variabili macro. Il consenso prevede un aumento delle stime dell’inflazione core PCE dal 3% al 3,1%, mentre le previsioni di PIL (1,4%) e disoccupazione (4,5%) per il 2025 dovrebbero rimanere invariate.
Nonostante le aspettative del mercato siano dovish, il taglio di settembre potrebbe assumere un tono hawkish, sottolineando l’obiettivo a lungo termine di stabilità dei prezzi e la disoccupazione ancora storicamente bassa. Se Powell non enfatizzerà la debolezza del mercato del lavoro più di quanto fatto a Jackson Hole (cioè il rischio che una crescita più lenta dell’occupazione possa rapidamente trasformarsi in crisi in caso di shock esterni), e se l’inflazione sarà descritta come ancora in aumento piuttosto che transitoria, allora anche un taglio di 50 punti base potrebbe essere visto come una previdenza preventiva per i mesi a venire.
L'inflazione CPI è aumentata ad agosto in linea con le aspettative, trainata in gran parte dalla crescita dei prezzi dei servizi non correlata alle tariffe. Fonte: XTB Research, dati Macrobond
I dati sulle vendite al dettaglio di ieri sono risultati molto superiori alle attese (0,6% m/m contro lo 0,1% previsto), indicando una sorprendente resilienza dei consumatori nonostante il chiaro calo della domanda di lavoro e la tendenza generale di “meno assunzioni, più licenziamenti”. L’aumento delle vendite ha interessato un ampio ventaglio di settori, nonostante gli aumenti di prezzo post-tariffa, un fattore che dovrebbe destare attenzione tra i membri più hawkish della Fed.
Fonte: XTB Research, dati Macrobond
Secondo Bloomberg Economics, il dot plot di settembre dovrebbe spostarsi verso il basso, pur mantenendo invariati i tagli mediani previsti per il 2025 (un ulteriore −50 punti base, tasso al 3,75%). Dei 19 membri del FOMC, 12 dovrebbero supportare ulteriori riduzioni (1 taglio: 9 voti, 2 tagli: 2 voti, 4 tagli: 1 voto — Miran). Il grafico mostra l’ultimo dot plot del FOMC con il pricing attuale dei futures (in grigio).
Fonte: Bloomberg
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Il dollaro rimane debole, con i cali che si sono accelerati negli ultimi giorni. I mercati si aspettano un pivot della Fed e un ritorno all’allentamento monetario nelle prossime riunioni, a partire da oggi. Attualmente il dollaro sta rimbalzando dello 0,16%, in reazione al selloff dello 0,75% di ieri e al supporto sopra i 91,1000 punti. Si prevede volatilità elevata dopo la decisione di oggi e durante la conferenza stampa, con il tono della conferenza che sarà determinante per la prosecuzione o l’inversione del trend attuale.
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