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14:27 · 29 ottobre 2025

Grafico del giorno: AUDUSD (29.10.2025)

Punti chiave
AUD/USD
Forex
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Punti chiave
  • Oggi il dollaro australiano è la valuta più forte tra le G10, con un guadagno dello 0,25% rispetto al dollaro statunitense e dello 0,3% rispetto all’euro.
  • L’inflazione CPI è balzata al 3,2%, il livello più alto da oltre un anno, riducendo le aspettative di ulteriori tagli dei tassi di interesse.
  • L’AUD è inoltre sostenuto da un aumento globale dell’appetito per il rischio.

L’AUD/USD guadagna lo 0,25% grazie ai dati sull’inflazione CPI dell’Australia, i più alti da oltre un anno, che riducono la probabilità di ulteriori tagli dei tassi. Le aspettative più restrittive nei confronti della Reserve Bank of Australia (RBA), unite a un più ampio sentiment positivo verso il rischio e a un rinnovato ottimismo riguardo a una possibile tregua commerciale tra Stati Uniti e Cina, rendono il dollaro australiano la valuta G10 con le migliori performance di questa settimana.

L’AUD/USD ha superato il livello di ritracciamento di Fibonacci del 50% dell’ultima ondata ribassista, ma ha incontrato resistenza vicino ai recenti massimi intorno a 0,66. Un forte slancio “risk-on” è visibile anche su AUD/JPY (in blu). Fonte: xStation5

Cosa sta guidando l’AUD/USD oggi?
L’inflazione al consumo (CPI) è aumentata nel terzo trimestre del 2025 al 3,2% (precedente: 2,1%, consenso: 3%) — il livello più alto dal secondo trimestre del 2024. Ancora più preoccupante per la stabilità dei prezzi, i dati mensili mostrano un’accelerazione dell’inflazione core al 3,7% a settembre. Le principali pressioni sui prezzi sono arrivate dal settore abitativo (+2,5% t/t), da tempo libero e cultura (+1,9%) e dai trasporti (+1,2%), mentre i prezzi dell’elettricità sono aumentati del 9%.

La lettura superiore alle attese limita il margine d’azione della RBA, dopo che la banca centrale aveva sospeso l’allentamento a settembre in seguito a dati mensili preoccupanti (i tassi sono rimasti al 3,6% da agosto). La RBA ha sottolineato la propria preferenza per dati trimestrali meno volatili, quindi questa chiara conferma di un’inflazione persistente riduce significativamente la probabilità di ulteriori tagli dei tassi. Inoltre, il CPI “trimmed mean” — che esclude le variazioni estreme dei prezzi — ha superato le previsioni della RBA per la prima volta dal 2022.

Tuttavia, la RBA si trova di fronte a un dilemma di politica monetaria, dovendo bilanciare l’inflazione in ripresa con un mercato del lavoro in rallentamento. La disoccupazione è salita al 4,5% il mese scorso, il livello più alto da quasi quattro anni, sebbene la governatrice Michele Bullock abbia mantenuto un tono restrittivo, sottolineando la volatilità dei dati sul lavoro e che “la disoccupazione non è aumentata molto oltre le previsioni”.

Di conseguenza, l’AUD si è ampiamente rafforzato, proseguendo il movimento rialzista di questa settimana contro il dollaro statunitense. La valuta è inoltre sostenuta dall’appetito globale per il rischio, alimentato dai solidi utili di Wall Street, dai progressi nei colloqui commerciali tra Trump e la Cina e dall’aumento dei rendimenti dei titoli di Stato australiani.

I rendimenti dei titoli di Stato australiani a 2 anni sono saliti di circa 20 punti base dall’inizio della settimana, raggiungendo il livello più alto da maggio 2025, con l’AUD/USD che segue da vicino l’andamento dello spread dei rendimenti dopo un breve periodo di stagnazione. Fonte: XTB Research, dati Bloomberg.

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