Il USD/JPY viene attualmente scambiato intorno a 155,40. I movimenti odierni restano chiaramente influenzati da fattori fondamentali, con il bilancio di potere tra Giappone e Stati Uniti che continua a favorire il dollaro. Nonostante il peggioramento del sentiment globale, i mercati non si rivolgono allo yen, evidenziandone la debolezza strutturale causata dalla politica della BOJ e dal ampio differenziale dei tassi d’interesse. L’attenzione è inoltre concentrata sulle tensioni interne in Giappone, sulle aspettative riguardo la Fed e su una serie di dati economici statunitensi in arrivo che potrebbero determinare le prossime mosse della coppia.

Cosa sta guidando il USD/JPY oggi?
Politica monetaria della Bank of Japan (BOJ)
La Bank of Japan mantiene una politica monetaria estremamente accomodante, lasciando invariati i tassi d’interesse nonostante crescenti tensioni all’interno del Consiglio di Politica Monetaria, dove alcuni membri erano favorevoli a un rialzo. I mercati non prevedono un inasprimento a breve, poiché il Governatore Ueda segnala che le decisioni potrebbero arrivare solo il prossimo anno o addirittura nel 2026. Le aspettative per un rialzo a dicembre sono molto basse, mantenendo lo yen ampiamente utilizzato nelle strategie di funding. Questo approccio esercita una pressione persistente sulla valuta giapponese.
Sintesi:
La BOJ rimane molto accomodante e i mercati non si aspettano rialzi a breve. Il vantaggio dei tassi USA resta forte, rafforzando la debolezza dello yen.
Rapporti tra BOJ e governo giapponese
Il governo sottolinea ripetutamente la necessità di stabilizzare lo yen, ma gli interventi rimangono principalmente verbali, senza azioni concrete. La BOJ non è disposta a modificare la propria politica solo per contenere la debolezza della valuta, concentrandosi invece su inflazione e sostegno economico. Queste priorità divergenti creano tensione tra le istituzioni, aumentando l’incertezza del mercato. In questo contesto, le azioni del Giappone appaiono incoerenti, indebolendo la fiducia nello yen.
Sintesi:
Il governo parla di rafforzare lo yen ma non agisce in modo deciso. La BOJ mantiene la sua strategia, creando tensione. I mercati interpretano questo come segnale di debolezza della valuta.
Aspettative sulla politica della Fed
I mercati sono incerti sull’esito della riunione della Fed di dicembre. Le possibilità di un taglio dei tassi sono limitate e la Fed sottolinea che le decisioni dipenderanno dai dati in arrivo, stabilizzando il dollaro ma senza dargli una direzione chiara. Rispetto all’atteggiamento accomodante della BOJ, questa neutralità della Fed favorisce il dollaro.
Sintesi:
La Fed resta neutrale, sufficiente a mantenere il vantaggio del dollaro. I mercati vedono un netto contrasto con la BOJ accomodante, supportando livelli USD/JPY più alti.
Dati macroeconomici USA e Giappone
Nei prossimi giorni, l’attenzione dei mercati sarà rivolta a dati come ADP, verbali FOMC, NFP e inflazione sia negli USA sia in Giappone. I dati statunitensi possono influenzare fortemente le aspettative sulle future decisioni della Fed, impattando direttamente l’USD/JPY. Numeri più forti rafforzano il dollaro, mentre dati più deboli possono aumentare le aspettative di taglio dei tassi e indebolire temporaneamente l’USD. I dati giapponesi hanno un impatto minore, poiché la BOJ reagisce lentamente.
Sintesi:
I dati USA sono il principale driver dell’USD/JPY. I dati giapponesi influenzano poco la direzione della coppia. L’attenzione dei mercati è quasi totalmente rivolta agli USA.
Differenziale dei tassi tra USA e Giappone
Il largo divario tra tassi elevati negli USA e tassi molto bassi in Giappone resta un fattore chiave della debolezza strutturale dello yen. Questo vantaggio statunitense mantiene lo yen interessante per le operazioni di funding, supportando i flussi di capitale verso asset denominati in dollari. Anche in un contesto globale di risk-off, i mercati non tornano allo yen, poiché i rendimenti degli asset USA rimangono molto più alti. Questo fenomeno indebolisce costantemente la valuta giapponese.
Sintesi:
Il grande differenziale dei tassi penalizza lo yen. I mercati continuano a usarlo per funding, mantenendo il vantaggio strutturale del dollaro.
Situazione globale e clima di risk-off attuale
Il peggioramento del sentiment di mercato non sta rafforzando lo yen, segnando uno spostamento rispetto ai cicli precedenti. Ciò è dovuto alla combinazione della politica molto accomodante della BOJ e del largo vantaggio dei tassi USA. In questo contesto, i mercati considerano dollaro, Treasury USA e franco svizzero come asset più sicuri dello yen. Il ruolo tradizionale dello yen come rifugio sicuro è chiaramente indebolito da questi fattori strutturali.
Sintesi:
L’attuale contesto di risk-off non rafforza lo yen, poiché i mercati scelgono altri asset rifugio. La politica della BOJ ne mina la funzione protettiva.
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