Il governo prepara la prossima Legge di Bilancio con un intervento fiscale mirato a ridurre l’Irpef per il ceto medio e medio-alto. Secondo le simulazioni elaborate da Izi, la misura potrebbe generare vantaggi che vanno da poche decine fino a 1.400 euro all’anno, a seconda del reddito.
Il progetto e gli effetti sugli stipendi
Il taglio dell’Irpef dal 35% al 33% riguarda la fascia di reddito da 28.000 a 60.000 euro annui, con il massimo beneficio che si raggiungerebbe proprio a 60.000 euro di imponibile. I dati elaborati da Izi e riportati da Il Giornale indicano che il vantaggio toccherà soprattutto la fascia medio-alta:
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Apri un Conto Scarica la app mobile Scarica la app mobile- Reddito annuo di 30.000 euro → risparmio di circa 40 euro
- Reddito annuo di 50.000 euro → 240 euro
- Reddito annuo di 55.000 euro → 940 euro
- Reddito annuo di 60.000 euro → massimo sconto di 1.400 euro

Grafico di simulazione risparmio annuo per fascia di reddito: Fonte: Team di ricerca di XTB
I redditi bassi e medio-bassi
Il governo spiega che l’intervento si concentra sulle fasce più alte perché quelle basse hanno già beneficiato del taglio del cuneo fiscale e dell’accorpamento delle ultime due aliquote al 23%.
La misura è destinata principalmente a professionisti, quadri aziendali e famiglie con due stipendi, categorie che negli ultimi anni hanno visto ridurre detrazioni e bonus a causa delle soglie di reddito.
Il costo complessivo per le casse pubbliche è stimato in 4,5 miliardi di euro. Un altro obiettivo della manovra è l’incremento della soglia di defiscalizzazione degli stipendi da 7,05 a 9 euro. Nei primi sette mesi del 2025 le entrate fiscali sono aumentate di 8 miliardi rispetto all’anno precedente, ma viste le numerose richieste pervenute al ministro Giorgetti, la legge di bilancio dovrà contare su risorse ancora più consistenti.
Il commento dell’analista
Un costo per le casse pubbliche che si traduce in un aumento dei consumi da parte di queste fasce di reddito piú alte che con ampia probabilità andranno a destinare questi risparmi fiscali sui consumi, andando ad alimentare l’economia. Il taglio dell’irpef, così come il taglio di una qualsiasi tassa, permette un maggior potere d’acquisto e un miglioramento della circolazione del denaro, alimentando cosí l’economia in generale. Per quanto possa essere vista come una spesa, questo é un vero e proprio investimento che viene fatto sul potenziale di spesa di questa fascia di reddito. Una manovra del genere inoltre non avrebbe un impatto importante a livello di costi, ma solamente un beneficio potenziale di lungo termine.
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