18:26 · 17 ottobre 2025

L'indice US100 tenta di riprendersi🗽Le vendite colpiscono le azioni dell'uranio

Punti chiave
US100
Indici
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Punti chiave
  • L’US100 avanza leggermente dopo l’apertura del mercato statunitense.
  • Le azioni dell’uranio sono sotto pressione dopo la telefonata Trump–Putin.
  • Le azioni Progyny calano di oltre il 10%.
  • Niles Investment Management non prevede un ripetersi dello scenario del 2008.
  • Moody’s afferma che non ci sono segnali di contagio sistemico del credito negli Stati Uniti.

Gli indici statunitensi segnano lievi rialzi venerdì, con le banche regionali che si riprendono lentamente dalle perdite recenti. L’indice US100 è in aumento dello 0,1%, mantenendosi sopra la EMA a 50 giorni (linea arancione).

Fonte: xStation5

L’iniziativa di Trump sull’IVF potrebbe avere un impatto “sfumato” sulle azioni Progyny, che scendono del 13%. Giovedì, l’amministrazione Trump ha annunciato un’iniziativa volta ad ampliare l’accesso alle procedure di fecondazione in vitro (IVF). Finora, il loro utilizzo è stato limitato dai costi elevati e dal fatto che non sempre sono coperte dall’assicurazione sanitaria.

In risposta alla notizia, Progyny — azienda specializzata in benefici sanitari legati alla fertilità — ha visto le proprie azioni calare del 13% venerdì mattina, mentre gli investitori valutavano le possibili conseguenze dell’annuncio.
Secondo Bank of America, le azioni del presidente sono potenzialmente positive per Progyny, ma “l’impatto reale potrebbe essere più sfumato.” Lutz ha sottolineato che la proposta del governo manca ancora di dettagli e non è chiaro se eventuali riduzioni dei costi si tradurrebbero in un aumento delle procedure e della domanda di copertura assicurativa.

Essendo un leader di mercato con ampia portata geografica, Progyny sembra ben posizionata per beneficiare di un eventuale aumento dell’accessibilità e della domanda di procedure IVF, ha aggiunto Lutz, confermando il rating di acquisto sul titolo.

Fonte: xStation5

Uranium Energy Corp. (UEC.US) scende di oltre il 10%, con l’intero settore dell’uranio sotto pressione — dal miner kazako Kazatomprom (KAP.UK) al canadese Cameco (CCJ.US) — suggerendo che il motivo dei ribassi va oltre il mercato statunitense. Oltre alle prese di profitto dopo i guadagni record dei prezzi, il sell-off potrebbe essere collegato anche al rinnovato contatto tra Trump e Putin, che potrebbe implicare l’assenza di sanzioni severe sull’uranio e sul suo processo produttivo russo. Ciò, a sua volta, potrebbe portare a un calo dei prezzi spot.

Fonte: xStation5

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