14:28 · 10 ottobre 2025

La BCE non si prepara ai cambiamenti. L'EURUSD è sottovalutato?

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  • La Bce mantiene la posizione: la banca centrale adotta un atteggiamento neutrale, segnalando la fine del ciclo di taglio dei tassi poiché l’obiettivo di inflazione è stato raggiunto, senza piani immediati di modifiche alla politica monetaria.
  • Rischi fiscali francesi pesano sull’euro: l’elevato deficit/debito e l’instabilità politica in Francia sono ora le principali fonti di rischio per l’Eurozona, trascinando l’euro verso il basso.
  • Segnale di ipervenduto per EURUSD: nonostante la forza del dollaro, la coppia EURUSD potrebbe essere sottovalutata/ipervenduta in base allo spread dei rendimenti, anche se ha recentemente rotto il suo trend tecnico rialzista.

La BCE non si prepara a cambiamenti di politica monetaria
Oggi i membri della BCE hanno mantenuto un tono chiaramente neutrale nelle loro dichiarazioni, suggerendo che il ciclo di taglio dei tassi si è concluso, e descrivono lo stato attuale della politica monetaria come vicino alla neutralità. Sia Mārtiņš Kazāks che José Luis Escrivá hanno sottolineato che l’obiettivo di inflazione è stato raggiunto e che i dati attuali non richiedono alcuna reazione da parte della banca centrale. Allo stesso tempo, hanno avvertito che deviazioni a breve termine dal 2% non saranno considerate un motivo per modificare i tassi.

 

Le aspettative indicano che nel breve termine non ci sono prospettive di tagli dei tassi. Fonte: Bloomberg Finance LP

Queste dichiarazioni sono coerenti con la comunicazione più ampia della BCE nelle ultime settimane: la mancanza di pressioni inflazionistiche e la stabilizzazione delle aspettative permettono un atteggiamento di “wait and see”, soprattutto perché i rischi per la crescita economica non si sono materializzati. Pertanto, si può parlare di una consolidazione della politica monetaria ai livelli attuali, con bassa probabilità sia di ulteriori tagli sia di un ritorno al rialzo dei tassi.

La Francia resta un problema per l’euro?
Nel contesto regionale, il tema della situazione fiscale francese, discusso da François Villeroy de Galhau, resta particolarmente interessante. Nonostante sia stata confermata la crescita del PIL allo 0,7% per il 2025, il Paese affronta serie sfide di bilancio: il deficit si avvicina al 5,5% del PIL e il debito pubblico si aggira intorno al 116%. Questi valori superano di gran lunga i limiti europei (3% e 60%), aumentando le tensioni nel contesto delle future trattative con la Commissione Europea. Inoltre, l’instabilità politica potrebbe costare all’economia fino a 0,5 punti percentuali di crescita del PIL.

Sono stati proprio questi dati negativi sulla Francia a trascinare fortemente al ribasso l’euro questa settimana, anche se ha inciso anche la forza del dollaro statunitense. Pur restando l’economia europea in una posizione difficile, come suggeriscono i dati dalla Germania di questa settimana, sembra che l’EURUSD possa essere in parte eccessivamente ipervenduta, come indicato anche dallo spread dei rendimenti.

 

Lo spread dei rendimenti indica un’eccessiva ipervendita nella coppia EURUSD. Fonte: xStation5

In sintesi, la BCE segnala una stabilizzazione della politica monetaria, mentre i rischi si spostano verso la sfera fiscale e politica, in particolare in Francia. La banca non vede motivo di reagire finché l’inflazione resta sotto controllo, ma osserva allo stesso tempo l’equilibrio tra la crescita rallentata e il mantenimento della credibilità fiscale nell’Eurozona.

Analisi tecnica (EURUSD)
Ieri l’EURUSD ha registrato un ritracciamento al di sotto del livello 1,16 e del ritracciamento di Fibonacci del 61,8%, segnalando una rottura della tendenza rialzista. Tuttavia, ieri potrebbe essersi formato un nuovo minimo relativo nella sequenza ribassista, quindi non si può escludere una correzione al rialzo verso il livello 1,16-1,1630. Il ritracciamento al 60,0% rimane la resistenza chiave, dove in precedenza si sono osservate reazioni di prezzo.

 

 

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