L'EURUSD sale dello 0,15% in vista dell'indice dei prezzi al consumo statunitense 📌

13:06 15 luglio 2025

I dazi avranno un impatto sui prezzi negli Stati Uniti?

Alle 14:30 ora italiana (CEST) verrà pubblicato il più recente dato sull’Indice dei Prezzi al Consumo (CPI) degli Stati Uniti relativo al mese di giugno. Il dollaro USA sta perdendo terreno in attesa della pubblicazione, anche se le aspettative del mercato su una possibile crescita delle pressioni inflazionistiche potrebbero sostenere il biglietto verde grazie a speculazioni su una politica più restrittiva da parte della Fed.

Cosa aspettarsi dall'inflazione USA:

Per il mese di giugno, ci si attende un aumento dei prezzi dello 0,3% su base mensile (contro il +0,1% di maggio) e del 2,6% su base annua (contro il +2,4% di maggio).

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Anche l'inflazione core è attesa in crescita: +0,3% m/m (maggio: +0,1%) e +2,9% y/y (maggio: +2,8%).

I dazi dovrebbero spingere al rialzo i prezzi di prodotti come mobili, giocattoli, beni ricreativi (es. attrezzature sportive), abbigliamento e apparecchiature audio. Le aziende hanno meno margine per assorbire questi costi, poiché le scorte si sono esaurite, con un impatto negativo sui margini.

I prezzi alimentari sono previsti in moderato aumento (+0,4% m/m), principalmente a causa della carne e dei beni importati.

I prezzi dell’energia dovrebbero rimanere stabili: la benzina potrebbe rimbalzare del +0,8% m/m dopo un calo del -2,6%, l’elettricità è prevista in crescita del +1%, mentre il gas naturale potrebbe scendere del -1%.

Per quanto riguarda i servizi, le pressioni sui prezzi dovrebbero attenuarsi, spinte da tendenze deflazionistiche nei voli aerei, nei servizi alberghieri e nei servizi per il tempo libero.

I dati macro riusciranno a chiarire l'incertezza?

Secondo i funzionari della Fed, gli effetti completi della guerra commerciale potrebbero emergere solo da agosto o entro fine anno. Tuttavia, molti economisti si aspettano che l'impatto dei dazi si rifletta già nel dato sull'inflazione di oggi.

I prezzi degli affitti restano il principale fattore trainante dell’inflazione negli Stati Uniti, e la guerra commerciale potrebbe influenzare i prezzi dei beni importati, che oggi saranno al centro dell’attenzione. Ciò implica possibili aumenti in altri segmenti come auto usate, veicoli nuovi, bevande alcoliche, prodotti alimentari e tabacco.

Anche se i prezzi dei carburanti restano bassi e al momento non rappresentano una fonte di pressione inflazionistica, i dazi costituiscono un rischio evidente. Nell’ultimo rapporto ISM sui servizi, le aziende hanno indicato la guerra commerciale come il principale fattore alla base dell’aumento dei prezzi e dei costi più elevati lungo la catena di approvvigionamento. L’indice dei prezzi rimane elevato, sebbene ancora nettamente inferiore rispetto al periodo del COVID.

Il principale fattore dell’inflazione – i prezzi degli alloggi (affitti) – è in calo, il che dovrebbe favorire una diminuzione dell’indice CPI nei prossimi mesi. Anche la dinamica dei prezzi delle nuove abitazioni ha rallentato ed è ora in una fase neutra.

I prezzi degli affitti per i nuovi contratti di locazione stanno diminuendo bruscamente. Con l’aumento della quota di nuovi contratti, ci si aspetta che anche la componente “shelter” del CPI segua questa tendenza.

EURUSD (grafico H1)
Il dollaro statunitense si sta chiaramente indebolendo in vista della pubblicazione del dato CPI. I guadagni dell’EURUSD sono inoltre sostenuti dalla forza dell’euro, con la coppia in rialzo dello 0,18% nella giornata odierna. Tuttavia, rispetto al massimo locale vicino a 1,18120, il tasso attuale è ancora inferiore dell’1,25%. Una sorpresa al rialzo dell’inflazione potrebbe ridurre le aspettative di tagli dei tassi da parte della Fed nel corso dell’anno e rafforzare il dollaro. Tuttavia, ciò richiederebbe una sorpresa significativamente superiore, poiché il passaggio all’inflazione core al 2,9% è già ampiamente scontato nel consenso.

 

Fonte: xStation 5

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