- Dopo l’assenza della sessione di Wall Street di ieri, i future sugli indici statunitensi scivolano tra rinnovata incertezza e turbolenze legali legate ai dazi di Donald Trump (US100: -0,35%, US500: -0,3%, US30: -0,2%, US2000: -0,2%). Il pessimismo è visibile anche in vista dell’apertura europea (EU50: -0,3%).
- Secondo il Segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent, i dazi reciproci saranno confermati dalla Corte Suprema, dopo che una corte d’appello federale ha ribadito una precedente sentenza secondo cui i dazi erano stati imposti illegalmente e abusando dei poteri presidenziali d’emergenza. Bessent ha sottolineato che il fentanyl e i crescenti deficit commerciali rappresentano vere minacce nazionali che devono essere affrontate.
- Il sentiment nella regione Asia-Pacifico è misto. CHN.cash e HK.cash sono in rialzo (+0,4% e +0,1% rispettivamente), sebbene i produttori cinesi di semiconduttori abbiano subito significative correzioni per prese di profitto (ad esempio Hua Hong Semiconductor: -10%). JP225 e AU200.cash sono in calo dello 0,25%. L’indice Nifty 50 indiano sale dello 0,4% nonostante la retorica più dura di Trump sul commercio con l’India.
- Le esportazioni della Nuova Zelanda sono aumentate del 9,9% su base annua a giugno 2025, mentre le importazioni sono cresciute del 3,2% a/a. Su base trimestrale, le esportazioni sono diminuite per la prima volta da dicembre 2024 (-3,7%).
- L’Australia ha ridotto inaspettatamente il deficit delle partite correnti nel secondo trimestre (-13,7 miliardi AUD contro -15,9 miliardi previsti, precedente -14,7 miliardi).
- «L’inflazione in Giappone sta gradualmente accelerando verso il 2% e probabilmente convergerà con l’attuale obiettivo della Bank of Japan», ha dichiarato il governatore della BOJ Ryozo Himino. Secondo Himino, lo scenario di base prevede ulteriori rialzi dei tassi in risposta all’attività economica, con i dazi che hanno un impatto negativo minore, il che supporta ulteriormente l’inasprimento monetario.
- Il dollaro rimbalza contro la maggior parte delle valute dopo l’ampia debolezza di ieri (USDIDX: +0,2%). La valuta più debole è lo yen giapponese (USDJPY: +0,5%), mentre il dollaro canadese (USDCAD: +0,05%) e l’euro (EURUSD: -0,14% a 1,1694) mostrano maggiore resilienza.
- Il petrolio Brent e WTI salgono di circa lo 0,6%, estendendo i guadagni di ieri grazie al dollaro generalmente più debole e alle preoccupazioni per l’offerta dalla Russia. Il gas naturale, invece, continua la correzione al ribasso di quasi l’1%.
- L’oro aggiunge un altro 0,5%, testando un nuovo record ($3.496/oz). Anche argento (+0,1%), platino (+0,8%) e palladio (+0,8%) sono in salita.
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