- I mercati asiatici stanno registrando in gran parte buone performance. L’indice CHN.cash è in rialzo dello 0,75%, mentre il CH50cash è salito in modo più marcato del 2,0%. Il contratto JP225 ha guadagnato lo 0,36%. Si registrano invece modesti cali in Australia e Singapore.
- L’US500 ha chiuso ieri a un nuovo massimo storico, sebbene i guadagni iniziali siano stati fortemente limitati. I rialzi proseguono oggi intorno allo 0,05%. L’US100 segna un rialzo dello 0,13%, dopo aver chiuso in calo nella sessione precedente.
- Degno di nota, il titolo Oracle ha registrato un aumento spettacolare di quasi il 36% dopo la pubblicazione degli utili.
- Deutsche Bank prevede che l’S&P 500 possa chiudere l’anno a quota 7.000 punti, citando un’accelerazione della crescita degli utili societari statunitensi. L’EPS è salito del 10% nel secondo trimestre, rispetto all’aumento dell’8,7% nel primo trimestre.
- I futures sugli indici europei mostrano guadagni minimi poco prima dell’apertura della sessione. Sia il DE40 che l’EU50 segnano un rialzo dello 0,05%.
- L’inflazione PPI del Giappone si è attestata al 2,7% su base annua, in linea con le attese, ma in aumento rispetto al precedente 2,6%. Su base mensile, ha registrato un calo dello 0,2%, superiore alla flessione prevista dello 0,1%.
- Un sondaggio sul prossimo meeting della BoJ indica che i tassi d’interesse dovrebbero rimanere invariati a settembre.
- Per quanto riguarda il Giappone, l’aumento salariale negoziato per il prossimo anno è stimato al 4,8%, rispetto al 5,25% di quest’anno.
- Hawkesby della RBNZ ha dichiarato che la proiezione centrale per il tasso d’interesse neozelandese è del 2,5% entro fine anno. La velocità dei tagli dipenderà dalle condizioni economiche. Attualmente il tasso è al 3,0%.
- La BCE è ampiamente attesa mantenere invariati i tassi oggi. Tuttavia, qualsiasi riferimento all’incertezza sul commercio internazionale potrebbe aumentare le aspettative di un taglio a dicembre.
- David Solomon, CEO di Goldman Sachs, prevede che la Fed taglierà i tassi di 25 punti base la prossima settimana, con uno o due ulteriori tagli entro la fine dell’anno.
- Oggi, alle 14:30 CET, i dati sull’inflazione CPI USA saranno determinanti per valutare l’entità del prossimo taglio dei tassi. Vi è speculazione che un taglio di 50 punti base diventi più probabile se l’inflazione non salirà come previsto al 2,9% annuo, soprattutto dopo la recente delusione dei dati PPI.
- La coppia EUR/USD si mantiene poco sotto il livello di 1,1700, dopo aver chiuso ieri in ribasso.
- Il petrolio WTI sta riducendo i forti guadagni di ieri, spinti dall’attacco israeliano ai leader di Hamas in Qatar e dalle speculazioni su possibili sanzioni più dure di Trump contro la Russia. Il WTI è ora sceso sotto i 63,50 dollari al barile.
- L’oro registra leggere perdite oggi, testando il livello di 3630. Ieri ha segnato il massimo storico di chiusura, mentre il massimo intraday assoluto è stato raggiunto martedì.
- Il Bitcoin prosegue il suo rally, avendo superato ieri una resistenza chiave. Attualmente scambia a 114.200 dollari.
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