- I futures sugli indici statunitensi stanno rimbalzando dopo una sessione mista, influenzata dalla debolezza delle azioni Nvidia.
- I prezzi del petrolio sono in calo poiché l’India riduce gli ordini di greggio russo.
- La debolezza dello yen giapponese alimenta i timori di un possibile intervento valutario.
- I futures sugli indici statunitensi stanno rimbalzando dopo una sessione mista, influenzata dalla debolezza delle azioni Nvidia.
- I prezzi del petrolio sono in calo poiché l’India riduce gli ordini di greggio russo.
- La debolezza dello yen giapponese alimenta i timori di un possibile intervento valutario.
- Wall Street ha chiuso con una sessione mista ieri, poiché un calo del 3% delle azioni Nvidia ha spostato i capitali verso società più tradizionali. Il Dow Jones è salito di quasi l’1,2%, raggiungendo un nuovo massimo storico, mentre il Nasdaq ha chiuso in ribasso (-0,3%).
- Attualmente, i futures sui principali indici sono in rialzo, sostenuti dalle aspettative legate al voto della Camera dei Rappresentanti USA su un disegno di legge che potrebbe porre fine al più lungo shutdown governativo della storia (US100: +0,3%, US500: +0,2%, EU50: +0,1%).
- I dati settimanali più recenti di ADP hanno mostrato un calo medio di 11.250 posti di lavoro a settimana nelle ultime quattro settimane, nonostante la lettura positiva di due settimane fa (+14.250).
- Nella regione Asia-Pacifico, il sentiment rimane misto. HK.cash e CNH.cash sono in rialzo di circa lo 0,35–0,4%, sostenuti dal rimbalzo dei titoli tecnologici e dall’ottimismo nei settori ciclici. Il JP225, tuttavia, è in calo, appesantito dalle vendite sulle azioni SoftBank dopo la cessione della sua partecipazione in Nvidia.
- I futures sul greggio Brent e WTI sono in calo di circa lo 0,3% dopo che la maggior parte delle raffinerie indiane ha sospeso gli acquisti di petrolio russo per dicembre, a seguito delle sanzioni statunitensi su Rosneft e Lukoil. Solo IOC e Nayara Energy, partecipata da Rosneft, hanno effettuato ordini. IOC ha acquistato 3,5 milioni di barili da fornitori non sanzionati e prevede di sostituire le forniture russe con importazioni dal Medio Oriente e dagli Stati Uniti.
- Secondo A. Hauser della RBA, la banca centrale australiana sta ancora valutando quanto restrittiva debba rimanere la politica monetaria, alla luce del recente rimbalzo dell’inflazione in Australia. Tuttavia, Hauser ha attenuato i toni “falchi”, sottolineando che “non esiste un livello di disoccupazione che renderebbe la RBA soddisfatta”.
- Sul mercato valutario, l’indice del dollaro è stabile dopo il calo dello 0,2% di ieri; lo yen giapponese continua a indebolirsi, con il cambio USDJPY che si avvicina al livello psicologico di 155, alimentando i timori di un possibile intervento valutario. L’AUD rimane la valuta più forte del G10, sostenuta da una RBA più aggressiva e da una maggiore propensione al rischio (AUDUSD: +0,17%). L’EURUSD è leggermente in calo dopo il rialzo dello 0,25% di ieri, attestandosi a 1,158.
- L’oro sta cancellando i guadagni di ieri, in calo dello 0,25% a 4.116 dollari l’oncia, mentre l’argento continua a salire dello 0,5% a 51,53 dollari l’oncia.
- L’ottimismo domina il mercato delle criptovalute: Bitcoin è in rialzo dello 0,47% a 103.570 dollari, mentre Ethereum guadagna lo 0,5% a 3.452 dollari.
Calendario economico: voto Shutdown (12.11.2025)
EURUSD in sordina a causa dell'inflazione CPI tedesca in linea 📌 🇩🇪
Fine Shutdown?
US100 perde lo 0,5%🚩
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