- L’EUR/USD guadagna lo 0,15%, arrivando a circa 1,16995, sostenuto dai miglioramenti nella stabilità politica in Francia e dalla debolezza del dollaro dovuta alle preoccupazioni sul settore bancario negli Stati Uniti.
- La pressione sul dollaro aumenta a causa dei problemi nelle banche regionali statunitensi e del prolungato shutdown del governo USA, alimentando le aspettative di ulteriori tagli dei tassi da parte della Fed.
- L’EUR/USD guadagna lo 0,15%, arrivando a circa 1,16995, sostenuto dai miglioramenti nella stabilità politica in Francia e dalla debolezza del dollaro dovuta alle preoccupazioni sul settore bancario negli Stati Uniti.
- La pressione sul dollaro aumenta a causa dei problemi nelle banche regionali statunitensi e del prolungato shutdown del governo USA, alimentando le aspettative di ulteriori tagli dei tassi da parte della Fed.
L’EUR/USD sale dello 0,15%, raggiungendo circa 1,16995, sostenuto dal miglioramento delle condizioni politiche in Francia e dalla debolezza del dollaro USA, in un contesto di preoccupazioni per il settore bancario statunitense. Dall’inizio della settimana la coppia ha registrato guadagni, con gli investitori che seguono da vicino i prossimi dati europei e l’incontro programmato tra i presidenti di Stati Uniti e Russia, che potrebbe influenzare il sentiment di mercato.
Fonte: xStation5
Cosa sta guidando il movimento odierno dell’EUR/USD?
Il dollaro USA si indebolisce sotto la crescente pressione delle preoccupazioni sulla stabilità del settore bancario statunitense. I problemi riscontrati in due banche regionali — Zions Bancorporation e Western Alliance Bancorp — che hanno riportato gravi criticità legate a frodi sui prestiti, hanno alimentato timori sullo stato di salute dell’intero settore finanziario. Questo aumenta il rischio di contagio al più ampio mercato del credito, che di recente ha operato con spread insolitamente ridotti.
Di conseguenza, aumentano le aspettative che la Federal Reserve possa dover allentare ulteriormente la politica monetaria, tagliando i tassi di interesse per sostenere l’economia e stabilizzare il settore bancario. Queste aspettative pesano negativamente sul dollaro, facendolo perdere terreno rispetto alle principali valute.
Lo shutdown in corso del governo USA e la mancanza di dati economici chiave esercitano ulteriore pressione sul dollaro, indebolendone la posizione nel mercato valutario. L’US Dollar Index (DXY), che misura il dollaro rispetto a un paniere di sei altre valute G10, registra un calo dello 0,1%, dirigendosi verso la sua perdita settimanale più consistente da fine luglio. Questo trend riflette le crescenti preoccupazioni degli investitori sulle prospettive economiche statunitensi e sulle implicazioni per la politica della Fed.
La stabilità politica in Francia è migliorata dopo che il Primo Ministro Sebastien Lecornu ha superato un secondo voto di sfiducia, riducendo il rischio politico nella regione.
Un fattore importante che influenza il mercato è il prossimo incontro tra i presidenti di Stati Uniti e Russia, previsto nelle prossime settimane. L’evento attira grande attenzione perché un possibile accordo tra le due potenze potrebbe influenzare in modo significativo gli sviluppi geopolitici, soprattutto nel contesto della guerra in corso in Ucraina.
Oggi sono stati pubblicati i dati finali sull’inflazione di settembre nell’Eurozona. L’IPC annuale è rimasto stabile al 2,2%, in linea con le previsioni, mentre l’inflazione core ha leggermente superato le attese, registrando il 2,4% su base annua rispetto al 2,3% previsto. I dati mensili hanno mostrato un moderato aumento dei prezzi. Questi risultati confermano che la Banca Centrale Europea manterrà probabilmente invariata la politica monetaria almeno fino alla fine dell’anno.
Questa pubblicazione è significativa per il tasso di cambio EUR/USD, in quanto influenza le aspettative del mercato sulle future decisioni della BCE e può sostenere l’euro in un contesto di crescente incertezza dei mercati globali.
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