- Donald Trump e Vladimir Putin hanno parlato al telefono, discutendo, tra le altre cose, della situazione in Ucraina e della proposta di Budapest come sede di un futuro vertice, proposta accolta positivamente da Putin.
- I mercati azionari asiatici hanno aperto sotto pressione, con gli indici Nikkei, Hang Seng e Shanghai Composite in calo, mentre l’euro e il franco svizzero hanno guadagnato valore rispetto al dollaro e lo yen giapponese si è indebolito in vista di una possibile intervento della Banca del Giappone.
- Donald Trump e Vladimir Putin hanno parlato al telefono, discutendo, tra le altre cose, della situazione in Ucraina e della proposta di Budapest come sede di un futuro vertice, proposta accolta positivamente da Putin.
- I mercati azionari asiatici hanno aperto sotto pressione, con gli indici Nikkei, Hang Seng e Shanghai Composite in calo, mentre l’euro e il franco svizzero hanno guadagnato valore rispetto al dollaro e lo yen giapponese si è indebolito in vista di una possibile intervento della Banca del Giappone.
- Il presidente Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin hanno avuto giovedì 16 ottobre una nuova conversazione telefonica, la seconda di quest’anno. Durante il colloquio, Trump ha proposto Budapest come sede di un futuro vertice, proposta accolta positivamente da Putin. I due leader hanno inoltre discusso della situazione in Ucraina, dove Putin ha sottolineato il vantaggio strategico delle forze russe e ha messo in guardia sulle conseguenze della fornitura di missili Tomahawk da parte degli Stati Uniti all’Ucraina.
- Gli indici statunitensi hanno aperto la sessione di ieri in territorio positivo, ma la maggior parte dei guadagni è stata cancellata nella seconda metà della giornata. Il sentiment è peggiorato a causa di una forte ondata di vendite nel settore bancario, in particolare tra le istituzioni regionali. Le azioni di Zions Bancorporation sono crollate del 13% dopo l’annuncio di un’importante perdita legata a prestiti deteriorati concessi a diversi debitori.
- Nuove tensioni sono emerse nel settore farmaceutico, con i titoli di Novo Nordisk ed Eli Lilly in calo dopo le dichiarazioni dell’ex presidente Donald Trump. Trump ha infatti suggerito la possibilità di ridurre i prezzi dei farmaci per la perdita di peso, definendo Ozempic un “farmaco dimagrante” e affermando che il suo prezzo “scenderà significativamente” e “diminurrà piuttosto rapidamente”.
- Gli indici azionari europei sono in calo a causa delle crescenti preoccupazioni sulla stabilità del settore bancario e in vista della pubblicazione dei dati sull’inflazione nell’Eurozona. Il mercato teme che ulteriori tensioni nel comparto bancario possano ripercuotersi sull’intera economia regionale. Inoltre, la pubblicazione dei dati sull’inflazione potrebbe fornire indicazioni sulla futura politica monetaria della Banca Centrale Europea.
- A causa della chiusura del governo, il rapporto sull’Indice dei Prezzi alla Produzione (PPI) di settembre probabilmente non sarà pubblicato.
- Oggi è previsto l’intervento del presidente della Federal Reserve Bank di St. Louis, Alberto Musalem, e del capo economista della Bank of England, Huw Pill.
- I mercati azionari asiatici hanno aperto la sessione di venerdì sotto evidente pressione, proseguendo il sentiment negativo proveniente da Wall Street. L’indice Nikkei 225 ha perso l’1,28%, l’Hang Seng di Hong Kong è sceso dell’1,59% e il Shanghai Composite ha registrato un calo dell’1,00%. Anche l’indice australiano S&P/ASX 200 ha chiuso in ribasso, con una perdita dello 0,75% rispetto alla chiusura precedente.
- Sul mercato valutario, l’euro si è rafforzato rispetto al dollaro, superando la soglia di 1,1710 EUR/USD, riflettendo la solidità relativa della moneta unica e le aspettative di un ritmo più lento di allentamento monetario nell’Eurozona.
- Anche il franco svizzero ha guadagnato valore, con il cambio USD/CHF sceso intorno a 0,7900, segnale di una crescente domanda di asset rifugio.
- Lo yen giapponese è rimasto sotto pressione, indebolendosi rispetto al dollaro e all’euro, alimentato dalle speculazioni su un possibile intervento della Banca del Giappone.
- Nel frattempo, in Cina, la Banca Popolare (PBOC) ha fissato il tasso di riferimento dello yuan a 7,0949 per dollaro, leggermente più forte del previsto, segnalando un modesto sostegno alla valuta cinese in un contesto di tensioni commerciali e volatilità sui mercati globali.
- Neel Kashkari, presidente della Federal Reserve di Minneapolis, ha confermato le aspettative di altri due tagli “assicurativi” dei tassi entro la fine dell’anno, osservando che l’economia è più solida di quanto appaia. Le sue dichiarazioni hanno raffreddato il sentiment dei mercati, suggerendo un allentamento monetario moderato piuttosto che aggressivo.
- Westpac ha sottolineato che la riunione della Reserve Bank of Australia di novembre rimane “completamente aperta” dopo la pubblicazione dei dati sul mercato del lavoro australiano.
- Il Partito Liberal Democratico (LDP) e il partito d’opposizione CDP del Giappone hanno concordato di tenere il voto per il nuovo primo ministro giapponese il 21 ottobre.
- L’oro prosegue la sua forte fase rialzista, guadagnando oltre 100 dollari al giorno e raggiungendo livelli record sopra i 4.300 dollari l’oncia. La domanda per il metallo rimane elevata anche durante le correzioni locali, segno che gli investitori continuano a considerarlo un importante bene rifugio nel contesto attuale.
- Il Bitcoin continua a scendere, scivolando sotto la soglia dei 107.000 dollari, complice la crescente avversione al rischio sui mercati globali. Gli investitori stanno ritirando fondi dalle criptovalute a favore di asset tradizionali come l’oro, contribuendo a una pressione ribassista aggiuntiva sul prezzo del BTC.
- Oggi aziende come American Express e State Street Corporation pubblicheranno i loro risultati trimestrali.
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